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L'azione erosiva delle acque sulle coste

 

AZIONE DEL MARE

Il paesaggio morfologico è imposto dall’azione delle acque correnti, anche se i suoi segni si mostrina variabili ed estremamente diversi.
L’azione morfologica del mare è molto particolare è, sicuramente, non è sempre evidente la successione di quelle tre fasi nelle quali si svolge il lavoro degli agenti esterni.
L’azione di trasporto si svolge, dalle terre emerse, più elevate e in quelle più basse.
Nelle prime delle quali prevale l’erosione, e nelle seconde il deposito. Cosi le coste alte e frastagliate tendono a essere abbattute, mentre le spiagge sabbiose tendono a progredire.

L’azione morfologica del mare non è molto evidente, finché non intervengono fenomeni di altro tipo, legati a quella che si può considerare vita interna della Terra, giacché, se da un lato le zone di deposito, cioè le spiagge, nell'insieme piatte, per il loro carattere sono poco vistose, e lento e non continuo il loro progredire, d’altro lato nella zona di erosione la forma che riproduce il risultato dell’azione di struggitrice del mare, è pure nel complesso piatta e per di più anche sommersa o affiorante.
Dei vari spostamenti propri del mare è sostanzialmente il moto ondoso quello che prepara, e talora con grande potenza, un’azione di struggitrici sulle coste rocciose a ripa.

Questo spostamento, con le sue onde, colpisce aggressivamente alla base delle alte ripe rocciose, esercitando un’azione quasi di una catapulta; ed è aiutato dall’opera preparatoria del disfacimento degli agenti atmosferici, trova particolari condizioni favorevoli in riva al mare.
Il risultato è che la base della ripa è battuta in breccia, e lungo essa verrà a creare un incavo, una sorta di riparo sotto la roccia, che la preservar ante azione distruttrice tenderà a sempre più ad ampliarsi.
Ma un certo momento la parte superiore della ripa rocciosa disgregata dal disfacimento del mare, dovrà rompersi e franare in blocchi e in detriti.

Cosi la ripa viene a trovarsi retrocessa rispetto alla posizione ch’essa aveva all’inizio di questo abbastanza semplice processo demolitore.
Oltre a ciò, il moto ondoso si trasmette soltanto fino a poca profondità del mare; si che mentre la parte emersa della ripa rocciosa viene abbattuta e a poco a poco retrocede, la sua parte sommersa rimane inalterata, e con la superficie pianeggiante di questa, disseminata dei massi e detriti della parte emersa franata , viene a formarsi una sorta di piattaforma costiera, sempre più estesa.

Nella sua forza raggiungerà il moto ondoso, costretto a diffondere sopra questa piattaforma appena un poco sommersa e che rappresenta dunque un ostacolo al suo moto: si che la retrocessione della ripa, sull’inizio rapida, deve farsi sempre più lenta e tarda col progredire stesso del processo distruttivo.

Simultaneamente, l’azione del moto ondoso, diffusamente sopra la piattaforma, esercita un azione anche nel rompere e ridurre sempre più quei massi e quei detriti onde essa era cosparsa, fino a quando lo stesso ritorno delle onde e gli altri movimenti del mare sono capaci di asportarli verso il largo.

In questo modo avviene l’azione erosiva del mare, la quale prende il nome tecnico di abrasione.
La sua azione di trasporto può essere esercitata da tutti i suoi movimenti: marea, correnti e lo stesso moto ondoso.
Essa si esercita però non soltanto sopra i materiali più fini, che sono l’ultimo prodotto della distribuzione delle ripe rocciose, ma in maggioranza dai materiali che i fiumi portano al mare.

Ma i materiali, specie quelli più fini, possono essere trasportati da correnti che hanno un andamento radente alle coste, invece dove sono presenti rientranza, possono formare spiagge le quali mostrano quindi, la tendenza ad accrescersi e di conseguenza ad avanzare.

Il moto ondoso rinvigorisce l’azione di deposito lungo le spiagge, poiché la facoltà di trasporto dell’onda di ritorno sopra la riva è minore di quella dell’onda avanzate, un esempio di questo fenomeno avviene nell’interramento di un porto.


MODELLAMENTO EOLICO

Lungo le spiagge si esercita anche l’azione del vento, dando luogo a forme particolari di non grandi estensioni e localizzati solo sulla fascia costiera.
Queste forme sono le dune, piccoli rilievi allungati di sabbia, che il vento aduna, spesso causati da un preesistente ostacolo sul terreno, (come i cespugli).
E siccome i venti lungo le coste marine, arrivano di solito dal mare, cosi le dune si allungano nella direzione opposta, cioè simmetricamente alla riva.

Per avere un’idea esatta dell’intensità e dell’estensione spaziale con le quali l’influenza morfologica del vento può manifestarsi, bisogna pensare alle regioni desertiche le quali nella duplice fascia a clima tropicale secco rappresentano il paesaggio morfologico tipico.
L’immagine più comune del deserto è quella di infinite distese di sabbia sollevate nelle piccole collinette delle dune .È certamente una visione incompleta, si deve comprendere che il tradizionale deserto sabbioso rappresenta soltanto l’area di deposito nella molteplice azione del vento.

Vi deve anche essere un’area nella quale si esercita la sua azione erosiva: questa è costituita dal deserto roccioso. Anche nel deserto, i venti non hanno una grande intensità corrosiva.
L’azione del vento si manifesta, in effettività, nel sollevare i materiali più sottili prodotti da questa frantumazione delle rocce, e nel trasportarli lontani per deporli in aree abbastanza basse.

Tra il movimento nel quale il materiale sottile è sollevato e quello del quale è deposto , provoca una vera e propria azione erosiva è perciò, che viene esercitata: non tanto dal vento stesso, quanto dai granelli di sabbia che esso trasporta, infatti, quei granuli urtano violentemente contro tali superficie, e nell’urto violento, usurano e corrodono, levigano la roccia.

Questa è la cosiddetta erosione determinata dal vento: essa si esercita sui granuli che trasporta, i quali risultano anch'essi corrosi e arrotondati.
Ovviamente, anche le acque correnti possono usurare e levigare le rocce su cui preparano la loro azione erosiva, e lo stesso anche i ghiacciai.

Ma queste levigature dovuti ai corsi d’acqua o ai ghiacciai sono identificate sui letti del fiume o a quello glaciale.
Quest’estensione spaziale dell’azione morfologica dei venti può allagarsi anche oltre i confini dei deserti, purché queste condizioni si ripetano, come nelle grandi pianure alluvionate situate all’interno del continente, che hanno una scarsa umidità e forti sbalzi di temperatura, pertanto si possono trovare esempi di piccole dune..

Informazioni sul Mare Mediterraneo e sull' azione erosiva del mare sulle coste.

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Tratto da : "SUGLI OCEANI", Volume I - Edizioni Ferni, Ginevra 1976
Testi di : <<Max Polo ; Anna MAria Boschetti>>