Oceano Pacifico : popoli

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Oceano Pacifico: i Popoli


Pietre circolari simboleggiano per esempio la ricchezza presso i Micronesiani: i quali portano le pietre in canoa da altre isole.
I Melanesiani della Nuova Guinea amano acconciarsi di piume di uccelli del paradiso e nelle loro danze imitano le mosse che fanno questi animali durante il corteggiamento: nel corso di simili feste tribali, tutti gli uomini fanno a gara per superarsi in vivacità.
Gli aborigeni australiani amano invece mimare la danza di esibizione della gru brolga durante le cosiddette « corroborees », riunioni totemiche di danza e canto; si dipingono il corpo per imitare le piume dell'uccello; ogni tribù ha la sua mitologia, il suo dialetto, la sua cultura.
Tra i riti più particolari, ricordiamo la prova del fuoco, propria degli uomini delle Figi. Dopo una cerimonia di purificazione, i prescelti camminano sopra pietre roventi in un rito religioso che richiama le famose ordalie del medioevo europeo. L'autosuggestione ha certamente una grap.de parte in questa prova del fuoco.
E risaputo che in tutte le isole che formano la Polinesia propriamente detta è diffusissimo il tabù. Così come è risaputo che nella Malesia all'elemento religioso originario sono venuti via via a sovrapporsi l'influsso buddistico indiano, poi quello maomettano e, in misura scarsa, quello cristiano. Immuni da tali influssi si sarebbero conservati i batacchi di Sumatra, gli alfuri di Celebes, i mantra di Malacca, i daiachi del Borneo (a proposito di daiachi, di questi ferocissimi tagliatori di teste: ricordate la « tigre della Malesia », Sandokan, uscito dall'immaginazione di Salgari?).
In quanto a fantasia, nessuno al mondo supera quella dei popoli oceanici. Prendete per esempio il mito degli indigeni delle isole Banks. Ecco come hanno creato l'origine della Notte: quando il dio Qat ebbe formato gli uomini, gli alberi, le rocce e i porci, si seccò terribilmente perchè il giorno non finiva mai. Qualcuno che gli era vicino gli disse: «Questa faccenda è molto spiacevole, signore ». Allora Qat prese un porco e andò a comprare la Notte che, a quanto pare, viveva in un altro paese: «Vieni con me », le disse, «noi abbiamo bisogno di dormire, e lassù da noi il giorno non finisce mai ». La Notte gli annerl i sopraccigli, poi gli insegnò a dormire e gli spiegò infine come avrebbe potuto fare l'Aurora. Qat ritornò dai suoi portando un gallo e altri uccelli per annunciare l'Aurora. Disse ai suoi: «Preparate dei letti di foglie di cocco ». Allora, per la prima volta, gli indigeni delle isole Banks videro il sole scendere verso occidente, e gridarono al dio che il sole finalmente se ne andava via. Disse Qat: «Se vedrete un mutamento sulla faccia della terra, ebbene quella sarà la Notte». E la Notte venne. Gli uomini gridarono: «~he cosa è ciò che viene dal mare e copre il cielo?» «E la Notte», rispose Qat. «Sedetevi ai due lati della casa e quando sentirete qualche cosa negli occhi, coricatevi e tenetevi tranquilli ». Era buio e gli occhi degli uomini cominciarono a sbattere; spaventati, si misero a gridare: « Qat, Qat, che cosa succede? Stiamo per morire?» «Vi dico di chiudere gli occhi, e dormirete », ordinò Qat. La Notte scorse tranquilla, e quando fu passata il gallo cominciò a cantare e gli uccelli a cinguettare. A questo punto Qat prese un pezzo di roccia vetrosa e tagliò la Notte: la luce splendette di nuovo e gli uomini si risvegliarono. Era il giorno che ricompariva.

Informazioni sul Mare Mediterraneo e sull' azione erosiva del mare sulle coste, sui mammiferi marini.

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Tratto da : "SUGLI OCEANI", Volume I - Edizioni Ferni, Ginevra 1976
Testi di : <<Max Polo ; Anna Maria Boschetti>>