Mare Artico

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Visto dall'alto, il Mare Artico (per alcuni, Oceano Artico) appare diviso in due bacini da una regione di topo­grafia complicata che comprende la dorsale Lomonosof. Ognuno di questi bacini sarebbe profondo circa 4330 metri, entrambi circondati da mari poco profondi a ripiani a nord dell'Europa, dell'Asia e dell'America: per questo si parla di un settore americano e di un settore euroasiatico. Il Mare Artico è circondato dalla Terra, come se si trattasse di un mare interno. Ci sono solo due aper­ture: lo Stretto di Bering largo 92 chilometri e profondo circa 40 metri tra l'America e l'Asia; e il passaggio tra la Groenlandia e la Norvegia largo 1500 chilometri, ostaco­lato però dall'Islanda, dalla dorsale Thompson e dall'inizio dello Stretto della Danimarca. Ricordiamo, partendo dallo Stretto di Bering, in senso orario, i mari laterali che cir­condano i due bacini centrali: Mare Chukchi, Mare Sibe­riano orientale, Mare di Laptev, Mare di Kara, Mare di Barents che finisce nell'appendice meridionale del Mar Bianco, Mare Norvegese, Mare della Groenlandia, Mare di Lincoln, Mare di Beaufort.

La superficie del Mare, o Oceano Artico, si ricopre di uno strato ghiacciato che va dai 2 ai 4 metri e che, lungo 400 chilometri della costa siberiana, dura nove mesi. Le correnti e i venti provocano spesso spaccature e aree libere dal ghiaccio. La temperatura subisce forti sbalzi: da qui l'insorgere di improvvise nebbie che ostacolano il traffico aereo. A causa poi del forte vento si formano degli ammassi di ghiaccio che costituiscono un serio pericolo per le navi.

Correnti: notevoli. La corrente del Golfo soffia dall'Atlantico verso nord-ovest lungo la Norvegia; l'incon­tro con la corrente fredda della Groenlandia orientale determina un grande vortice nello Stretto di Danimarca a sud dell'Islanda. Davanti al Capo Nord, in Norvegia, la corrente del Golfo si divide in due rami: uno che si insinua verso est nel mare di Barents fino alla punta nordica di Novaja Semlya; l'altro che si spinge ad ovest dello Spitz­bergen fino a 80° nord. La densità dell'acqua della corrente del Golfo è più alta di quella della corrente fredda: questo spiega perchè l'acqua calda scende in profondità; presso le isole della Nuova Siberia si trova tra i 200 e i 300 metri.

Poichè l'evaporazione dell'acqua fredda, com'è noto, è molto lenta, l'eccedenza deve essere trasportata da una corrente equivalente: ne consegue che nella corrente della Groenlandia orientale sono spesso presenti gli icebergs.

Clima: decisamente anomalo, s'intende nei confronti dei climi delle zone temperate, appunto delle nostre. L'obli­quità dell'asse terrestre rispetto all'orbita ne è la causa: quale? La mancanza di sole. Da questa posizione di obli­quità deriva ai poli (intendiamo anche il Polo Sud) mezzo anno di luce e mezzo di buio e freddo. Detto ciò, si capisce perchè, ad eccezione di poche settimane estive, la zona polare è gelata. Il debole calore dell'estate è tuttavia suffi­ciente per la vegetazione, che ha qualche possibilità di svi­luppo. Normalmente il ghiaccio dura fino a luglio. Poichè l'Atlantico è vicino, e con l'Atlantico le sue influenze moderate, il clima artico marittimo subisce variazioni in senso più temperato. Durante l'inverno dominano i venti freddi; le precipitazioni sono scarse poichè l'aria fredda contiene poco vapore acqueo. Spettacolo caratteristico: quello costituito dalla luce polare, che è una radiazione corpuscolare del Sole caricata negativamente. I suoi raggi, nel cammino attraverso l'universo, urtano contro la terra magnetica e producono nell'atmosfera presso i poli la magica, caratteristica luce.

Informazioni sul Mare Mediterraneo, sull' azione erosiva del mare sulle coste.
Proposte di Vacanza al Mare.

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Tratto da : "SUGLI OCEANI", Volume I - Edizioni Ferni, Ginevra 1976
Testi di : <<Max Polo ; Anna Maria Boschetti>>